«Le bugie del Movimento 5 Stelle su Ostia e su Libera». È titolato così il comunicato che l’associazione antimafia Libera ha pubblicato dopo la conferenza di ieri in Campidoglio. Un incontro con i giornalisti per rispondere alle accuse che i pentastellati hanno rivolto a Libera nella loro relazione sul caso Ostia (peraltro ancora non consegnata alla commissione Antimafia). Insinuazioni che pesano come macigni, perché rivolte all’unica realtà che da sola da anni combatte contro il malaffare nel X Municipio. «Il nostro lavoro sul territorio ci è costato querele e intimidazioni — spiega Marco Genovese, coordinatore di Libera Roma — ed è iniziato prima che si accendessero i riflettori su Ostia». Ma l’associazione di Don Ciotti è finita lo stesso nel dossier dei grillini per presunte irregolarità nella gestione del lido Faber Beach, sequestrato a inizio 2014 a Fabrizio Sinceri, arrestato nell’operazione “Tramonto” e ritenuto prestanome del clan Fasciani. Ancora: Libera è citata per un presunto affidamento diretto della spiaggia Uisp.
Già, le spiagge, l’oro di Ostia attorno a cui hanno sempre ruotato gli appetiti delle famiglie criminali. Vediamo cosa c’è dietro tanto accanimento.
I veleni sul Faber Beach iniziarono per mano di sedicenti associazioni antimafia del territorio, supportate dalla stampa locale — come si rileva nella requisitoria dello scorso giugno del pm Ilaria Calò, titolare dell’inchiesta “Tramonto” — con una campagna diffamatoria contro Don Ciotti. Quelle invettive furono portate in tribunale da una cooperativa fondata da uno dei dipendenti di Sinceri che chiedeva di riappropriarsi del bene sequestrato. Furono usate dalla mala per favorire l’illegalità gli articoli della stampa locale che riportavano il veleno di sedicenti associazioni antimafia, che tutto fanno tranne combattere i clan su Ostia. Oggi il 5 Stelle sembra sposare la tesi delle finte associazioni (già all’attenzione della procura di Roma) e accusa, in un dossier (urlato ai quattro venti in una conferenza di tre settimane con accuse per tutti, ma mai consegnato alla Commissione Antimafia, poichè sono in corso modifiche, dicono i grillini, al vaglio di avvocati), Libera di gestioni opache. Tutto smentito, carte alla mano, ieri mattina.
“Il nostro lavoro è fatto con assoluta trasparenza per arginare e sconfiggere malaffare e corruzione che per troppi anni hanno fatto da padrone sul litorale laziale”. Le associazioni Libera e Uisp rispondono con cinque punti alle “bugie del Movimento 5 Stelle” contenute all’interno del dossier “Mafia e litorale romano: il caso di Ostia” e presentato in Commissione Antimafia. “Abbiamo convocato questa conferenza in Campidoglio – ha spiegato Gabriella Stramaccioni della presidenza di Libera – anche se non e’ nel nostro stile ma ieri su un quotidiano sono state riportate notizia false e infamanti. Quindi siamo qui per rispondere al dossier del Movimento 5 Stelle perche’ credo che a Roma e a Ostia abbiano fatto parte del problema e non della soluzione operando in maniera strumentale e attaccando chi invece sul territorio ha fatto le battaglie. Non vogliamo continuare a essere attaccati in maniera indegna e rigettiamo le accuse riportate”. “Libera e’ nata su Ostia con un presidio di ragazzi e non e’ da un giorno che facciamo attivita’ sul territorio – ha sottolineato Marco Genovese, coordinatore di Libera Roma -, un lavoro che ci ha portato a una serie di denunce quando Ostia non era all’ordine del giorno ma noi c’eravamo dicendo cosa accadeva. L’attivita’ e’ sempre stata molto intensa”. “C’e’ un tema di diritto e democrazia che viene leso e su questo bisogna stare attenti”, ha aggiunto il presidente Uisp di Roma, Gianluca di Girolami.
Cinque i punti contro il dossier M5S:
1) – Non vi e’ nessun affidamento diretto della spiaggia Libera Spqr. Uisp e Libera hanno partecipato al bando pubblico con esito pubblicato in data 10 aprile 2014 e l’Ati con a capofila la Uisp e’ entrata in possesso della spiaggia solo ad aprile 2015.
2) – Da aprile a oggi sulla spiaggia sono state organizzate diverse iniziative per la promozione della cultura della legalita’.
3) – Ne’ Libera ne’ la Uisp sono entrate mai nella gestione della spiaggia denominata Faber Beach che e’ una spiaggia libera attrezzata, posta sotto sequestro dall’amministrazione giudiziaria lo scorso anno. Libera, insieme alle associazioni Stand Up, si e’ impegnata gratuitamente a favorire percorsi di socializzazione e di cultura della legalita’ con decine di iniziative.
4) – Libera non ha mai preso contributi per l’iniziativa “Ostia Cinema Station”.
5) – Libera si e’ costituita parte civile nei processi contro il clan Fasciani e i suoi prestanome, contro il clan Spada, con la presenza in Aula di decine di ragazzi e di associazioni del territorio di Ostia e di Roma.
L’assessore alla Legalità, Alfonso Sabella, presente ieri in conferenza dal pubblico prende la parola:
“La difesa di Libera sul lavoro fatto è legittima. Ostia è una palude perché è il posto dove tutto si confonde. Non era mia intenzione intervenire in questa conferenza ma è pervenuto ai miei uffici un elenco di interpellanze a cui devo rispondere in Assemblea capitolina e sono saltato dalla sedia dal disgusto quando ho letto quelle di quattro ragazzi che personalmente stimo, i consiglieri comunali M5S, che mi hanno fatto una interpellanza per chiedermi delle sanzioni applicate a Libera nel corso di un’attività di verifica della legalità sul lungomare di Ostia che io stesso ho disposto. Abbiamo controllato 71 stabilimenti e spiagge libere e dove c’erano irregolarità adottando dei provvedimenti amministrativi e il Movimento 5 Stelle mi chiede solo quelle applicate a Libera? Perché? Andreotti diceva che a pensare male si fa peccato ma a volte ci si azzecca.
Fatemi pensare male. I consiglieri che sono qui in Aula li stimo e hanno fatto delle grandi battaglie e mi stupisce che siano caduti nella trappola del rappresentante M5S di Ostia, Ferrara, che ha un interesse diretto e personale sulla spiaggia gestita da Libera”. Così l’assessore alla Legalità Alfonso Sabella, intervenendo alla conferenza di Libera in Campidoglio sul dossier del Movimento 5 Stelle su Ostia. “E allora ribadisco: Ostia è una palude, attenzione a quello che si sta facendo. Ai consiglieri del Campidoglio voglio dire: state attenti perché avete preso una strada folle su Ostia. Attaccare il bello, il buono, il giusto è folle. Difendo il lavoro dei ragazzi di Libera a Ostia – ha aggiunto Sabella – perché hanno portato un modello mentre Ferrara ha chiesto la revoca della concessione che hanno avuto tramite un bando pubblico. Il Movimento 5 Stelle non ha mai supportato la battaglia che continuiamo a portare avanti a Ostia per il ripristino della legalità, non ha detto nulla quando i muri e le barriere si alzavano. Allora ridatemi la vecchia politica perché il Movimento 5 Stelle a Ostia è uguale.
Sono veramente indignato e disgustato da questo atteggiamento e quindi mi auguro che i primi a prendere le distanze a livello nazionale da questo grave e ingiusto attacco a Libera siano i consiglieri capitolini”.
Il grillino ex consigliere al municipio X Paolo Ferrara ha celebrato le nozze dell’attuale gestore del Faber, Roberto Bocchini (nella filiera di cooperative di cui fa parte è presente anche una coop legata a Buzzi). Il Faber, l’ha ottenuto direttamente dal tribunale che lo aveva sequestrato al Sinceri, prestanome di Fasciani.
La vera domanda a questo punto è: perchè tanto accanimento contro le spiagge di Libera?
Una strana coincidenza vale la pena sottolineare. Le due spiagge nel mirino dei grillini oggi e delle finte associazioni antimafia ieri (e oggi) a cui il 5 Stelle si è appoggiato, dicono, per redigere alcune parti del dossier (anche se i grillini negano le finte associazioni antimafia lo sbandierano ai quattro venti di essere loro le fonti), hanno un comune denominatore: Bocchini era infatti fino al 2013 gestore dell’Amanusa (oggi il lido su cui lavora Libera, spiaggia che la scorsa giunta tolse a Bocchini in quanto il suo socio aveva vecchi carichi pendenti e requisito del bando era la fedina penale immacolata). Oggi Bocchini ha assegnata la spiaggia del Faber Beach, insieme a una matrioska di società tra cui, fino all’inizio dell’estate 2015 compariva anche una coop legata a Buzzi. Insomma prima il Faber apparteneva al Sinceri, che la procura ritiene essere un prestanome dei Fasciani, oggi a Bocchini con dentro società vicina al ras arrestato per 416bis arrestato per mafia capitale.
E il cinque Stelle cosa fa? Accusa Libera e non fa alcuna rimostranza per l’attuale gestione del Faber. Strano no?
Insomma: Libera querelerà i grillini, che a loro volta minacciano querele nei confronti del quotidiano che ha riportato la bozza della loro relazione che non è uguale all’originale. E intanto il Faber da Libera è passato ad altra opaca gestione. Ma guai a far luce sulle cose giuste. In fondo, Ferrara del 5 Stelle ha celebrato le nozze di Bocchini e, come si dice, tra moglie e marito…
(nella foto in alto Roberto Bocchini, al centro Paolo Ferrara)
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